È stata tra le categorie più colpite dall’emergenza sanitaria, ancora ferma e incerta sul da farsi.
È quella dello spettacolo, dai teatri alla tv, dal cinema agli artisti di strada.
Il lockdown ha avuto come diretta conseguenza l’annullamento di tutte le manifestazioni e le iniziative.
Nelle ultime settimane sono state numerose le piazze che hanno visto gli artisti manifestare e chiedere indicazioni certe per il futuro. Ad oggi però manca un piano nazionale adeguato per il sostegno ai professionisti del settore. Non solo artisti ma anche per i tecnici, i fonici e tutti i lavoratori che contribuiscono alla costruzione delle performance dal vivo.
In particolare, il divieto di assembramento e le regole del distanziamento sociale colpiscono gli artisti di strada che affrontano anche tutte le difficoltà delle amministrazioni locali, che in piena emergenza hanno cancellato i piccoli e medi eventi.
Mancano soprattutto delle linee guida per le attività dello spettacolo urbano, spina dorsale del nostro turismo culturale, e tutte quelle indicazioni che permetterebbero la ripresa delle attività di musicisti, clown, acrobati, mimi e tutti i lavoratori dello spettacolo dal vivo, che in estate affollano le nostre città.
«Siamo in una fase di passaggio — spiega Federico Toso, direttore della Federazione Nazionale Arti in Strada al Corriere della Sera — in questi mesi di fermo abbiamo monitorato il valore economico delle nostre professioni per proporre soluzioni che speriamo siano efficaci per il futuro».
Riflessioni che, con Agis (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo),hanno presentato nei giorni scorsi alle commissioni Cultura di Camera e Senato. «Distinguere gli eventi organizzati da quelli spontanei, come l’arte a cappello e istituire nuclei di prossimità professionali per superare l’obbligo della distanza di un metro dell’uso della mascherina fra artisti della stessa compagnia».
Una data certa per ripartire con gli spettacoli di strada «ancora non c’è» chiarisce il direttore di Fnas, intanto però molti stanno provando a riorganizzare i propri spettacoli, perché si adattino ai tempi del coronavirus.
Giocolieri, clown, pupari, ginnasti, trampolieri – i professionisti dell’arte di strada – stanno pensando a spettacoli senza assembramenti attraverso ad esempio micro performance dislocate lungo un percorso predefinito, e altre idee che sicuramente non mancheranno ai professionisti della fantasia.
Arthecity, all’interno della suite Fedro, oggi più che mai è lo strumento digitale che può aiutare amministrazioni, artisti e cittadini a rielaborare spazi e tempi delle performance. La mappatura, il registro delle esibizioni e le normative a portata di clic per agevolare il percorso di costruzione e fruizione degli spettacoli in strada, e tanto altro… Non esitare a contattarci per tutte le informazioni!